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L'affare Dominici

Regia di Claude Bernard-Aubert vedi scheda film

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La recensione su L'affare Dominici

di hupp2000
8 stelle

Ricostruzione di un terribile episodio di cronaca nera che, all’inizio degli anni ’50, divise stampa e opinione pubblica francesi. La mattina del 5 agosto 1952, in prossimità di Lurs, piccolo villaggio dell’Alta Provenza, vennero scoperti i cadaveri di tre turisti inglesi - padre, madre e figlia - trucidati a colpi di fucile. Gli inquirenti presero quasi immediatamente di mira gli abitanti di un’antica fattoria governata con pugno di ferro dall’anziano patriarca Gaston Dominici. Inizialmente, quest’ultimo sembra voler confessare, poi si ritrae, viene accusato dai figli, accusa a sua volta gli stessi figli. Insomma, un garbuglio che terminerà con la condanna a morte dell’anziano padre-padrone, pena che verrà successivamente commutata in ergastolo per giungere infine alla grazia concessa nel 1960 dall’allora presidente della Repubblica Charles de Gaulle. Gaston Dominici morirà nel suo letto cinque anni dopo. Una pagina nera della storia giudiziaria francese. Il verdetto fu emesso su prove indiziarie e nessuno dei personaggi coinvolti ne uscì a testa alta. Girato con mestiere ma senza particolari acuti, il film di Claude Bernard Aubert ha certamente il pregio di raccontare una vicenda intrigante e realmente accaduta catturando l’interesse dello spettatore dall’inizio alla fine. Più importante mi sembra però l’occasione offerta a Jean Gabin, giunto alla fine della sua leggendaria carriera, di interpretare un personaggio che, come si suol dire, gli calza a pennello. Patriarca di provincia, capelli bianchissimi, modi rudi, personaggio enigmatico e segreto, insolente con l’autorità, uomo tutto d’un pezzo... Jean Gabin non aveva più bisogno di recitare.

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