Regia di Lewis Milestone vedi scheda film
L'operazione fu una buona maniera di far fruttare anche su schermo cinematografico il "Rat Pack", il clan che ruotava intorno a Frank Sinatra ( qui da noi venne fatta una cosa similare con Adriano Celentano), imbastendo una commedia d'azione con venature da crime-story, su un colpo pensato come "grande Slam" da parte di una congrega di reduci di guerra, ai danni dei principali casinò di Las Vegas. Tra dubbi, passi indietro, motivazioni varie e trucchi da congegnare, il film procede lungo uno schema molto caro al cinema a cavallo degli anni Sessanta, con un assetto di personaggi corale, via via inquadrati uno per uno e poi uniti per la missione da compiere nella pellicola. Spazio quindi un pò a tutti, anche se i protagonisti veri sono Sinatra, Dean Martin e Peter Lawford, con numeri musicali, strizzate d'occhio, in un elogio della "coolness" della bandaccia di amici fuori e dentro lo schermo, con alcuni caratteristi storici quali Henry Silva e Richard Conte in parti di peso. Il film è piacevole, con un'impostazione molto tipica della sua epoca, ed è stato rifatto, come sappiamo, nel 2001 con "Ocean's Eleven" che assemblava George Clooney, Brad Pitt, Matt Damon, Andy Garcia e altri bei nomi, in una chiave più leggera e meno malinconica. Qui la chiusa è, forse anche perchè si era ancora in un clima in cui il codice Hays aveva ancora forza, che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, e quindi i sogni milionari di Danny Ocean e compagnia non si concretizzano pienamente. Diretto con diligenza da Lewis Milestone, il lungometraggio viaggia sul vistoso autocompiacimento degli interpreti, ma ha la sua dose di gradevolezza accattivante.
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