Regia di Gianfranco Parolini vedi scheda film
La curiosità principale della pellicola, un peplum abbastanza elaborato ma pur sempre un peplum (film in costume antico con trame raffazzonate al limite dell'involontariamente ridicolo e mezzi palesemente limitatissimi), sta nella partecipazione - nel ruolo del cattivo - del cantautore francese Serge Gainsbourg. In realtà però Gainsbourg già aveva tentato la carriera attoriale nella serie B del nostro cinema, partecipando fra gli altri a un precedente lavoro di simile stampo e del medesimo regista (Sansone, 1961); Parolini è nella fase iniziale della sua carriera, ma già dimostra una mano dignitosa e quel minimo di inventiva necessaria per mettere in scena quantomeno in maniera briosa un simile concentrato di piattume, banalità e inverosimiglianze. Non aiuta certamente la produzione, che come vuole la tradizione per il genere è piuttosto trascurata; basti vedere le scene in cui compaiono animali per rendersi conto dei pesanti limiti a livello di mezzi: la 'carica' degli elefanti sono due cuccioli e un adulto di elefante che pascolano lietamente; il gorillone che tenta di uccidere il protagonista è un uomo rinchiuso dentro a un ridicolo costume; lo scontro Ercole vs leone è il più credibile del mazzo, ma prevede sempre la presenza nell'inquadratura di uno solo dei due combattenti, a sottolineare anche una certa tendenza a sbrigarsi che depone ulteriormente a sfavore dell'opera nel suo complesso. Fra gli interpreti, Brad Harris è Ercole ed è anche l'unico nome degno di nota del cast se si eccettua il sopra citato Gainsbourg; i bicipiti parlano e recitano per lui. 2/10.
Riuscirà Ercole a sfidare il potente e malvagio Meniste - e i suoi fidati uomini - e a scacciare il tiranno dal regno di Nisia? Sì.
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