Regia di Gianfranco Parolini vedi scheda film
Produzione in costume alquanto mediocre, corredata da scenografie maestose ed un’indubbia simpatia del protagonista, ma senza nessuna consistenza nel registro fiabesco dell'intreccio e dei vari risvolti. L’epopea mitologica dell’arrembante eroe greco si arrovella fra tenaci baruffe con i torridi schiavisti guidati dal perfido Meniste, invasamenti sentimentali delle consuete, ardenti dame di turno (“se tu sei qui, il mio fuoco è in te…”), pillole di filosofia esistenziale sull’etica di tali riottose gesta. Ormai obsoleto nei dialoghi e derivativo nella banale rappresentazione, “l’avventura leggendaria” di Parolini può comunque vantare di coreografie barocche condotte con discreta grazia e una colonna sonora orchestrale di Carlo Innocenzi niente male, benché non certo in grado di aggomitolare un poeticismo indimenticabile. Tra i frammenti involontariamente comici vanno segnalati quelli in cui Hercules riesce a convincere un gruppetto di pericolosi elefanti a fare marcia indietro, semplicemente invitandoli a cambiare direzione, o la melodrammatica morte di Ermes ove negli ultimi rantoli di vita augura un futuro roseo alla persona a cui ha salvato la vita, mentre l’interlocutore sembra avere la testa altrove. Decisamente poco espressivo il protagonista, il culturista Brad Harris. Nel complesso un peplum noioso.
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