Regia di Pat O'Connor vedi scheda film
Difficile trovare un film il cui risultato complessivo sia tanto scarso, in relazione agli ingredienti messi in pentola. Leggendo il cast si ha l'impressione di avere a che fare con un classico blockbuster, ma purtroppo manca la sceneggiatura. La trama è la solita già vista e risentita, del poliziotto richiamato in servizio dopo essere stato espulso da dirigenti corrotti, per risolvere il caso di un serial killer che terrorizza la città, con contorno di complicazioni sentimentali. Il film, però, inciampa subito, durante lo scorrere dei titoli di testa, dove è previsto l'omicidio di una ragzza tornata a casa dopo avere partecipato alla festa di capodanno. Se non che l'omicidio avviene proprio pochi secondi prima dello scoccare della mezzanotte; il che significa che la ragazza (e la sua amica, che è la figlia del sindaco) è tornata a casa quando la festa dovrebbe essere al culmine, come dimostrano le immagini della piazza festante. Data questa premessa, tutto il resto va a rotoli di conseguenza, dal poliziotto che diventa pompiere e poi torna poliziotto, alla figlia del sindaco che ci va a letto subito, all'ex fidanzata diventata moglie del fratello cattivo che poi lo lascia, ad un maniaco assassino tra i più insignificanti che sia mai stato dato di vedere sugli schermi. Film come questo avrebbero bisogno di una sceneggiatura di ferro, mentre questa di John Patrick Shanley è di burro e si vede subito. I timidi tentativi di inserire qualche gag, tentando di sfruttare la fama comica acquisita da Kevin Kline con "Un pesce di nome Wanda", rendono l'insieme ancora più patetico. E in questo pattume spicca l'interpretazione, sempre credibile, di un Rod Steiger con crespa capigliatura canuta.
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