Regia di Brando Giordani, Emilio Ravel vedi scheda film
Ad una dozzina di anni dalla sua scomparsa, Totò faceva ancora staccare biglietti al cinema. Il che non è poco, soprattutto se si considera che in questo caso si tratta di un film di montaggio, che ricicla materiale già (ben) noto. Il che non è ancora abbastanza, soprattutto se si considera che questo è il terzo titolo, dopo Totò story e W Totò, che compie un'analoga operazione. Qui, a gestire, selezionare e ritagliare il materiale, ci si sono messi in due: Brando Giordani (giornalista Rai che arriverà anche al ruolo di direttore di Rai 1 nel '94) ed Emilio Ravel (anch'egli giornalista e autore Rai, noto come voce storica del Palio di Siena). Gli spezzoni, suddivisi secondo varie tematiche, sono tratti da una manciata di celebri film con protagonista il principe della risata: da Totò sceicco a Fifa e arena, dalla Banda degli onesti a Totò, Peppino e la malafemmena, da Totò nella luna al Più comico spettacolo del mondo, dal quale proviene l'immagine clownesca della locandina del film. Superfluo sarebbe dire che il principe è stato uno dei più grandi comici italiani e non solo, altrettanto lo sarebbe sostenere che una pellicola come questa è un divertente omaggio al suo immenso talento; arrivati all'ennesimo tributo, però, la faccenda si fa un po' noiosetta. 4/10.
Raccolta di sketch del grande Totò, tratti da vari film e suddivisi per tematiche.
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