Regia di Luigi Comencini vedi scheda film
Nella Genova di inizio anni '50 si assiste alla dura lotta per la sopravvivenza di alcuni reietti: Alda (Eleonora Rossi Drago) - per pagare l'avvocato a Carlo (Ettore Manni), il suo uomo, ingannato dal losco Machedi (Marc Lawrence) che, con l'aiuto di Michele (Vittorio Gassman), organizza una rapina proprio allo scopo di incastrare il primo - partecipa a una massacrante maratona di ballo organizzata da Machedi stesso; nella folle gara sono coinvolti altri disperati, tra cui le giovanissime Elvira (Sophia Loren, accreditata come Sofia Lazzaro) e Linuccia (Brunetta Sessantini), che intesse una relazione con Giorgio (Enrico Maria Salerno, all'esordio), tutti manovrati dal suddetto Machedi, che ha un debole per la bella Lucia (Silvana Pampanini), e dalla perfida Clara (Tamara Lees), il tutto avente come fine il turpe commercio di giovani donne, che non viene dato intendere, una volta imbarcate, dove finiranno, ma lo si può intuire.
'La tratta delle bianche' è, per chi scrive, il più sorprendente film di Luigi Comencini: messi da parte i bambini, protagonisti di tanta sua filmografia, e ancora da venire la felice stagione della commedia all'italiana, il regista nativo di Salò - con la collaborazione in fase di sceneggiatura di nomi, tra gli altri, come Antonio Pietrangeli e Ivo Perilli - gira un inquietante noir ambientato nel torbido ambiente del sottobosco genovese gravitante attorno al porto, dove i personaggi, tutti degli outsider, si arrabattano con attività oltre o al limite della legalità.
Il regista ha certamente colto il meglio dalla lezione del cinema di genere americano, nato nella decade precedente, con la sequenza della rapina orchestrata con inquadrature, tagli di luce e montaggio stringato che nulla ha da invidiare ai modelli d'oltreoceano, con la lunga parentesi del gioco al massacro del ballo che anticipa di ben 17 anni 'Non si uccidono così anche i cavalli?' di Sydney Pollack, per arrivare a un finale che non può non ricordare il sommario processo della folla di criminali al serial killer interpretato da Peter Lorre ne 'M - Il mostro di Dusseldorf'.
Ritmo sostenuto per tutta la durata della pellicola, un senso di disfacimento e corruzione generalizzati ed una resa interpretativa notevole, grazie all'uso ispirato di tanti primi e primissimi piani: sugli scudi il cattivo a tutto tondo di Marc Lawrence, quello infido di Vittorio Gassman in una riproposizione di quello ben più celebre di 'Riso amaro', la diabolica Tamara Lees, che tira le fila della disputa, una Silvana Pampanini dubbiosa nei suoi comportamenti e una Elenora Rossi Drago anello debole della catena, nonché un E. M. Salerno dalle due anime, mentre la Loren risulta sacrificata e defilata dalla parte.
'La tratta delle bianche' è un'opera tra le meno conosciute di Comencini ma che, per tematiche affrontate e stile usato, merita di comparire tra i suoi migliori esiti.
Voto: 8.
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