Regia di Luigi Comencini vedi scheda film
Comencini aveva girato solo tre film fino a quel momento, dei quali il maggior successo era un 'Totò', ovvero L'imperatore di Capri; lo sceneggiatore Pietrangeli, sia pure di poco più giovane del regista, era invece già più esperto: aveva infatti collaborato con Visconti, Rossellini ed altri nomi di un certo risalto. La storia della Tratta delle bianche in effetti sembra buona, ma girata con non particolare incisività, in maniera insomma piuttosto convenzionale e senza lasciare più di tanto spazio ad attori ed interpretazioni (pur avendo a disposizione un ottimo cast); si tratta di un noir - sia nei temi trattati, che nelle oscure atmosfere della pellicola, nel bianco e nero fotografato da Luciano Trasatti - in cui il centro della vicenda sta sostanzialmente nella lotta di buoni contro cattivi, senza grandi approfondimenti sui personaggi. Fra gli attori (chiaramente bravi Lawrence, Manni, Rossi Drago, Pampanini) troviamo parti minori per Enrico Maria Salerno, Vittorio Gassman (ancora cattivo, come nel Riso amaro di tre anni prima) e Sofia Lazzaro, che presto diverrà Loren. 5/10.
Un uomo finisce in carcere, incastrato da un poco di buono; quest'ultimo vuole fare della ragazza del galeotto una prostituta. Lei tenta di racimolare la somma necessaria alla scarcerazione partecipando ad una gara di ballo; invece, incinta e debole, muore. L'uomo esce di galera e fa giustizia da sè.
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