Regia di Francesco Maselli vedi scheda film
Una donna si aggira nella lussuosa abitazione di uno scrittore, l’amante che tre anni prima l’aveva illusa, l'uomo che aveva ora accompagnato all’aeroporto. Sarebbe andato a Belgrado per un convegno: occasione ottima per sparire per qualche tempo, sfrattandola da quella casa senza subire i contraccolpi negativi dell’abbandono
Anna (Ornella Muti) si aggira nella lussuosa abitazione dello scrittore Emilio Flora, l’uomo che aveva amato con passione tre anni prima e che ora, dall’aeroporto romano, stava volando per Belgrado per un convegno, atteso da numerosi lettori europei dei suoi libri, riuniti per onorarlo.
Il bell’appartamento di lui, ricco di libri e di cultura, era stato il luogo della formazione umana e intellettuale di Anna. Vi era entrata semi-analfabeta, dopo aver lavorato come fruttivendola al banco del mercato rionale condotto dalla madre, e si era trovata, quasi all’improvviso, nell’enorme modernissima abitazione di Emilio, nella quale faceva bella mostra di sé un grande computer che offriva al telefono una presa per la connessione Internet, straordinario nuovissimo mezzo di comunicazione, insospettato e utile strumento per l’informazione, la ricerca , il gioco..
La presenza del computer, l’antico e voluminoso Macintosh 2, nonché l’interrogarsi della donna sulle possibili cause della fine di un grande amore, sono gli spunti d’avvio del film, che, con eleganza virtuosistica, ci introduce a poco a poco in una complicato ed enigmatico gioco di crudeli nascondimenti, di invenzioni beffarde, per scoprire , infine, che non è dato a nessuno comprendere chi sia davvero l’uomo che ha infierito sadicamente sulla buona fede di Anna.
La vendetta di lei, non si sarebbe fatta attendere e non sarebbe stata meno crudele…
Il sorprendente e oscuro finale del film, però, sembra suggerito da Pirandello assai più che da Cocteau: il telefono, muto, staccato dalla sua presa, riporta il dramma a una dimensione esclusivamente umana, collegata probabilmente alla follia delirante d lei, che pare aver perso il senso della realtà.
Film elegante e formalmente impeccabile; misurato e freddo nel racconto del regista, che lo ha sceneggiato e che riflette anche la freddezza elegante dell'arredamento moderno dell'abitazione di Emilio, questo sconosciuto...
Belle e funzionali le musiche stridule di Giovanna Marini Salviucci.
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