Regia di Sam Raimi vedi scheda film
Un gruppetto di ragazzi decide di passare qualche giorno in una cascina di campagna. Scrutando nella cantina dell’abitazione scopriranno un libro nero che, assieme ad un magnetofono, riporterà in vita dei demoni sumeri…
Trucco, effetti sonori, movimenti di macchina in soggettiva: è così che colui che diventerà uno dei maestri dell’horror anni ’80, vale a dire Sam Raimi, confeziona “La casa”, clamoroso capolavoro dell’orrore che attinge a piene mani dai b-movies della golden age e, anche grazie a talentuose maestranze (la creazione dei demoni è davvero notevole) cambia la storia del cinema horror. Al di là di qualche incongruenza di fondo (le motivazioni che trattengono i ragazzi nell’infernale casa di campagna sono quantomeno effimere, così come è inammissibile l’impassibilità dei soggetti difronte al delirio demoniaco in atto), “La casa” è un capolavoro assoluto nel suo genere: la prima parte ha una messa in scena che sfrutta la natura ontologica degli spiriti, impalpabili e sfuggenti (molte le riprese in soggettiva con movimenti di camera fatti ad arte), la seconda invece è decisamente splatter, con l’avvicendarsi di episodi granguignoleschi davvero ben architettati… Tra i migliori e più spaventosi horror di sempre.
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