Regia di Gene Wilder vedi scheda film
La carriera registica di Gene Wilder è stata costruita interamente sulle parodie.E proveniendo da cotanta scuola,quella di Mel Brooks di cui è stato sodale per tanti anni,è inevitabile che l'influenza del succitato regista si avverta forte e chiara.Però mentre alcuni film di Gene Wilder riescono a uscire dal cono d'ombra di Brooks a suon di trovate e di situazioni divertenti in alcuni casi(e Il più grande amatore del mondo fa parte di questi) tale operazione non riesce e si assiste a una parodia come sedata,sgonfia,priva di qualsiasi vis comica.E'il caso di questo film,una rievocazione del mondo hollywoodiano degli anni '20,all'epoca del cinema muto in cui una casa cinematografica cerca un attore in grado di rivaleggiare con il famosissimo Rodolfo Valentino.Si presenta con moglie Rudy Valentin che è simile al suddetto divo solo grazie al nome.E'talmente scalcinato che addirittura anche sua moglie si mette insieme al Rodolfo Valentino originale.Il film annaspa in più occasioni,non decolla,accanto a trovate stuzzicanti ci si ritrova ad annoiarsi proprio per mancanza di materiale comico.Qui Wilder cita Brooks,ma anche Lo sceicco bianco di Fellini,ma fa tutto abbastanza stancamente e non affrancandosi a sufficienza dal suo evidente modello ispiratore.Un deciso passo indietro rispetto all'esordio nonostante l'eleganza della confezione e l'impegno profuso dagli attori che danno sempre il meglio di loro stessi....
regia senza mordente
come attore è sempre strepitoso
piuttosto antipatica ma brava
impareggiabile
ok
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