Regia di Bruce Beresford vedi scheda film
Il film sarebbe un'idea felice, ma soffre di un mancato inquadramento, o almeno di una specifica direzione fra dramma e commedia, che compromette altrimenti un progetto non affatto disprezzabile. Il regista australiano ha perso diversi colpi da un interessante percorso in patria, e poi da alcuni dei primi film fatti negli Usa. Diciamo che la propensione è diretta verso un discorso televisivo e quindi un appiattimento completo del discorso, come questo, che aveva bisogno di un sostegno che, forse, è venuto a mancare proprio già in fase di sceneggiatura. Il personaggio di Johnson dà in via naturale degli spunti efficaci, ma qui dispersi in maniera davvero elementare, l'atteggiamento naif di affrontare la vita per farsi largo in un terreno altrimenti a lui precluso intenerisce, l'attore che interpreta il ruolo aiuta non poco, ma la regia e sceneggiatura annacquano e dilatano le varie situazioni disperdendole. Si sorride sulla storia e si affronta il dramma finale in maniera inadeguata ed il personaggio di Brosnan viene a suo volta diluito e messo quasi ko, non dando quindi il contributo che lo stesso poteva contribuire a dar
Una storia che poteva dare molto di più
Disccreto commento musicale di George Delerue
la regia contribuisce a banalizzare un racconto che ha di per sè tutti gli attributi per andare oltre.
Un elogio particolare perr aver capito in pieno il suo personaggio, forse in tolate solitudine.
E' molto sfortunato questo attore nello scelgiere i film q ui avrebbe avuto anche un ruolo non da scartare.
Simpatico, ma poco inquadrato e tagliato con l'accetta, da regia e sceneggiatura
Il ruolo della moglie amputato senza una ragione e scombinando il film stesso.
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