Regia di Costanza Quatriglio vedi scheda film
Un film non certo travolgente ma tutto sommato valido questa co-produzione italo-belga-croata del 2018, dove la storia di due fratelli afgani permette anche di capire le tante contraddizioni di una società ancorata a tradizioni secolari ed arcaiche e la difficoltà di affrontarle da parte di chi ha sposato da anni un diverso modo di vivere
Non è certo travolgente questa co-produzione italo-belga-croata del 2018, incentrata sulle vicende di due fratelli afgani (trapiantati da anni in Italia, scappati come molti dalle persecuzioni verso la minoranza Hazara) che decidono di rientrare nel Paese d'origine per reicnontrare la madre (risposatasi nel frattempo con un misteriso comandante afgano). E se un finale un pò farraginoso sembra sparigliare più del dovuto le carte in tavola, va comunque dato atto sia della valida prova degli attori sia di un certo misurato pathos nell'affrontare le conseguenze dell'amore, quelle che vedono il giovane protagonista combattuto tra una passione nata nella nuova terra d'adozione e l'obbligo, imposto dalla famiglia e soprattutto dal nuovo patrigno, di sposarsi con una donna afgana mai vista prima (anche se le cose, poi, andranno in maniera del tutto imprevista). Anche il rapporto tra i due fratelli (dove emergono sia le differenze caratteriali che quelle legate ad un diverso vissuto alle spalle) è ben delineato da una regia asciutta e senza troppi fronzoli.
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