La recensione su La classe degli asini

di passo8mmridotto

6 stelle

Occasione perduta per affrontare con maggiore incisività un problema della scuola che ancora non è stato totalmente risolto, nonostante la Legge Falcucci, nel 1977, abbia dettato le linee-guida per l'istituzione della figura dell'insegnante di sostegno.

Più che la storia, vera, di Mirella Casale, interpretata da una Vanessa Incontrada sempre più sconcertante dal punto di vista recitativo, questa fiction prodotta dalla RAI vede protagonista principale un Flavio Insinna nel ruolo di un insegnante elementare (immaginario) preso a prestito da "Affari tuoi" che si batte come un leone per dimostrare di essere un attore, ovviamente senza riuscirci, ma che sovrasta la Incontrada, costringendola a subire la sua esuberante e eccessiva voglia di affermazione.

Tanto eccessiva che si perde di vista il ruolo del regista, che sta semplicemente a guardare.

La storia doveva riguardare la "lotta" di Mirella Casale, insegnante elementare poi divenuta preside, per l'abolizione delle "classi differenziali", dove venivano confinati, prima della Legge Falcucci, i bambini con disabilità, in quanto lei stessa madre di una bambina non autosufficiente.

Pur seguendo questa traccia, il film finisce per avere un altro piccolo protagonista, un bambino calabrese disadattato e incapace di inserirsi tra i compagni della sua classe e con gli insegnanti e il preside, figlio di genitori separati. A furia di combinare marachelle, viene espulso dalla scuola e ospitato in un Istituto molto simile ad una Casa di rieducazione, dal quale evade per andare a cercare comprensione dal padre, gruista in un cantiere edile, che comunque lo caccia via di malomodo.

Il bambino era stato più volte salvato da punizioni severe da Flavio,e anche questa volta cerca rifugio in casa sua, ma viene riportato in Istituto dai carabinieri.

Flavio, intanto, nelle ore libere dal lavoro scolastico, tentava di mettere su una sorta di scuola alternativa, la Classe degli asini, dove accogliere tutti, grandi e piccoli, in qualche modo allontanati dalla cisidetta "scuola normale".

L'impresa, dopo tante difficoltà e tra lo scetticismo iniziale, finì col premiare gli sforzi di Flavio, aiutato dalla Mirella Casale e dai genitori di tanti bambini disabili. Tutta l' Italia fu investita dal problema, e naquero associazioni che portarono la loro voce in Parlamento, tramite l'allora Ministro della pubblica istruzione, l'onorevole Franca Falcucci, cui si deve la Legge 517 del 4 Agosto 1977, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti, con i benefici indiscussi per i diretti interessati.