Regia di Antonio Padovan vedi scheda film
Non sono un amante dei film italiani moderni, non mi piacciono gli stereotipi e i personaggi standardizzati che imbrigliano storie ed attori in binari codificati. Ho visto questo film non per mia scelta e debbo dire onestamente che non è brutto è, come scriveva spesso Morandini, potabile. A mio sommesso giudizio, è un film manierista, in cui la regia, la storia, le musiche (che mi sono piaciute tanto) ed i personaggi sono premeditamente atteggiati, nel tentativo parzialmente riuscito di creare un'atmosfera gialla, di tramutare la bellissima campagna trevigiana in una landa nebbiosa e oscura britannica landa. Eppure la storia c'è e Battiston, per un volta, si discosta un pò dall'essere il solito Battiston. Roberto Citran è sempre una garanzia e la storia scivola via senza scossoni.La presenza fugace ma intensa di Rade Serbedzija conferisce al film un tocco internazionale, che sicuramente mi ha incuriositò: non stiamo parlando di Paul Giamatti, ma è pur sempre un valore aggiunto ad un piccolo film italiano, che si lascia vedere fino alla fine.
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