Regia di Ernst Lubitsch vedi scheda film
Al cospetto del diavolo, Enrico Van Cleve (Ameche) rievoca la sua storia prima di ratificare il suo ingresso all'inferno dopo essere morto. Rammenta così i tempi dell'infanzia e dell'età adulta, ricordando la sua precoce predisposizione verso le donne che ha segnato gran parte della sua esistenza. La relazione con Marta (Tierney), la moglie soffiata ad un passo dalle nozze al cugino, marcherà con un segno indelebile la sua vita, nella quale anche il nonno (Coburn) avrà un'importanza decisiva. Liberamente ispirato alla pièce Compleanno di Laszlo Bus-Fekete (sceneggiata da Samson Raphaelson, che già aveva collaborato con Lubitsch ne La vedova allegra), Il cielo può attendere è una commedia anticonformista "che rievoca la società americana alla svolta del secolo e ricapitola moltissimi motivi e figure che hanno ossessionato Lubitsch nella sua carriera: il mito di Don Giovanni, quello di Faust, quello del Doppio, la funzione della Donna come Madre e Morte" (Mereghetti).
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