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Suspiria

Regia di Luca Guadagnino vedi scheda film

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La recensione su Suspiria

di LIBERTADIPAROLA75
10 stelle

 

1 gennaio 2019. Come regalo d'inizio anno l'uscita in sala del tanto atteso (e rimandato) reboot di uno dei più importanti film di Dario Argento. Comincia il film e subito si ha la sensazione di percepire un lavoro diverso, non che non ce l'aspettassimo però qua è differente pure la narrazione (con l'originale resta solo l'idea di partenza, cioè la scuola e le streghe), quindi scopriamo che non stiamo assistendo ad un rifacimento ma proprio ad un altro film, cioè un'opera politica e metaforica dove la Berlino del 1977 è una città fredda, scura e divisa dal Muro, gli anni '70 sono al centro di cambiamenti (la congregazione delle streghe del film, neanche tutte cattive, è una metafora del femminismo), il male è rappresentato non dalla magia ma dagli orrori reali, prima quelli del Nazismo poi quelli dei nuovi (stessi) movimenti antisemiti di certo terrorismo. 

 

 

Stilisticamente ricorda più il cinema di autori come Bernardo Bertolucci, Luchino Visconti, Rainer Werner Fassbender ed altri più che quello di Dario Argento. 

Luca Guadagnino, in qualche intervista, ha detto di non aver mai voluto fare un remake vero e proprio (e fin qua posso confermare) quanto un omaggio all'emozione datagli dalla visione del SUSPIRIA di Argento. Qualche critico invece ha detto che Guadagnino ha voluto rendere omaggio in generale a tutto il cinema del buon Dario. Ed anche qua posso confermare che una visione ampia di altri lavori del maestro si può ritrovare, dalla politica di TENEBRE alla romantica malinconia di TRAUMA- L'ENIGMA DI AURA, ma soprattutto all'analisi sulla condizione, nel bene e nel male ma senza vedere la cosa per forza in negativo, della "diversità" che c'è in PHENOMENA, anche lì la Jennifer era una strega buona circondata da altri "diversi" (un professore poliomielitico sulla sedia a rotelle, un coetaneo con la Sindrome di Patau, etc...) come la protagonista di questo SUSPIRIA.

 

 

Se il SUSPIRIA del 1977 era più riuscito dal punto di vista di colori e sano terrore ma narrativamente un semplice horror che niente più diceva e offriva oltre a spaventarci (comunque parecchio, per questo nel suo genere è un capolavoro!), questo SUSPIRIA, presentato al Festival di Venezia (e passato in sede di censura e nulla osta) nel 2018, uscito nel 2019 ma realizzato tra il 2016 e l'inizio del 2017, guadagna in maturità artistica (anche se i due film non dovrebbero essere paragonati, essendo praticamente due cose diverse) perché offre raffinate (ed impegnate) chiavi di lettura (compreso l'epilogo dopo i titoli di coda che ha diviso il pubblico, almeno quello che non si è alzato prima dalla poltrona in sala cinematografica, facendo gridare qualcuno al genio e qualcun altro alla grande banalità), nel cinema sulla stregoneria più vicino a film come DIES IRAE o LA VISIONE DEL SABBA che a Dario Argento (in effetti poteva dargli un altro titolo).

 

 

Tra i vari ritardi nella realizzazione segnaliamo la protesta delle attività commerciali del centro di Cremona (zona inizialmente prevista come location, poi la troupe si è trasferita su un nuovo set) perché la chiusura delle strade portava danno economico e l'allestimento, che doveva rimanere segreto per non essere disturbato da giornalisti e curiosi, del set (protetto da vigilanti che impedivano a tutti solo di avvicinarsi) nel dismesso, da fine anni '60, Grand Hotel Campo dei Fiori (riprese sia interne che esterne), dislocato sui monti sopra Varese al confine con la Svizzera ed adiacente all'Osservatorio Metereologico Campo dei Fiori, che, nella finzione cinematografica, è l'Accademia di Danza ed è in pieno centro a Berlino (sapiente lavoro di Chroma-key con pannelli per greenscreen verdi). Qualche scena è stata girata, comunque, anche nella Berlino autentica. Info a cura del Dizionario del Turismo Cinematografico.

 

 

A fine 2019 la rivista Film Tv ha nominato Luca Guadagnino regista dell'anno.

 

Una menzione di rispetto va anche a Tilda Swinton che si ritaglia ben tre ruoli (tra cui uno maschile) ed ai truccatori. 

 

Sequenze shock alternate ad altre particolarmente malinconiche.

 

Splendide le musiche di Tom York.

 

Bella e brava Dakota Johnson. 

 

In un piccolo (ma significante) ruolo la Jessica Harper protagonista principale del SUSPIRIA del 1977.

 

Grandi numeri di balletto e sabba che riprendono (e omaggiano) il cinema psichedelico dei primi anni '70.

 

Un film praticamente perfetto!!!

 

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