Regia di Daniel Espinosa vedi scheda film
Dopo un viaggio di 8 mesi la sonda che trasporta i campioni prelevati da Marte sta raggiungendo la stazione orbitante, ma - a causa di un impatto con residui presenti sulla sua traiettoria - costringe gli astronauti ad una manovra particolarmente complessa per evitare che si disperda nello spazio. Finalmente a bordo, i campioni analizzati consentono di far emergere la presenza di una cellula vivente che nelle giuste condizioni di laboratorio comincia a moltiplicarsi. In capo a poche settimane comincia a formarsi un organismo multicellulare che sembra dotato di capacità di analizzare l'ambiente circostante e interagire con esso.
A questo punto la domanda è: ci sono a bordo della stazione le barriere adeguate per bloccarlo in caso di pericolo?
Non so se sia buon segno quando vai a vedere un film e subito te ne viene in mente un altro, anzi due: in questo caso, Gravity, per il contesto realistico e non futuristico dello spazio, e soprattutto Alien (il primo) da cui si riprende l'ispirazione sul contatto con una vita extraterrestre, che si rivela non cattiva ma semplicemente desiderosa di sopravvivere, con la composita crew , con in primo piano l'equipaggio scientifico, mentre sullo sfondo esistono ciniche disposizioni (conosciute solo dal comandante) su come contenere una possibile contaminazione.
A questo punto la trama e i contenuti non appassionano tanto per il loro sviluppo, ma per la curiosità dell'esito di questa corsa contro l'inevitabile destino, visto che si intuisce facilemnte che si sta assistendo ad una corsa ad eliminazione progressiva dei vari personaggi.
Niente di nuovo sotto il sole quindi nello script. Piuttosto interessante lo stile di ripresa di Espinosa, sempre molto ravvicinato e intrusivo, quasi a evidenziare le minuscole gocce di sudore e di sangue che popoleranno tutto il film sia a sottolineare l'angustia degli spazi nei quali si muovono, sia per cogliere lo stato di panico che progressivamente coglie tutti i nostri eroi.
Qualcuno dice comunque che la composizione della scena finale (il ggroviglio di membra fuse) valga da sola il prezzo del biglietto: be', se proprio ci vogliamo consolare in qualche modo...
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