Regia di Marcello Avallone vedi scheda film
Non siamo di certo nei territori del cinema d'autore, ma nemmeno in quelli della 'serie B'; purtroppo non ci troviamo neppure nella C o nella D: qui siamo a ridosso della serie Z, sul fondo del doppiofondo del cinema di genere nostrano. 1978, opera seconda per Marcello Avallone, regista di modeste competenze e autore in precedenza di un thriller psicologico da non sottovalutare (Un gioco per Eveline, nell'ormai lontano 1971); la svolta verso la commedia pecoreccia è presumibilmente dettata da necessità alimentari, eppure lo scarso entusiasmo nei confronti dell'opera rimane lo stesso, è inutile appigliarsi a generiche scusanti. Cugine mie è indifendibile fin dal titolo; la trama inesistente nella sceneggiatura di Roberto Gianviti pesca alla rinfusa elementi barzellettistici e situazioni da film pornografico, mescolando il tutto senza alcuna grazia. Le scene in cui compare almeno un'attrice nuda (spesso anche integralmente) sovrastano di gran lunga il numero di quelle senza nudità, e chiaramente tutto questo senza specifiche necessità logiche, senza che la storia lo richieda espressamente. Bene per gli amanti del trash o per qualche affezionato all'erotismo/al voyeurismo cinematografico d'antan; nulla di interessante per tutti gli altri. Nel cast: Franca Gonella, Ely Galleani, Christiana Borghi, Renato Pinciroli, Nieves Navarro, Paola Maiolini e Fabrizio Cardinali. Ritmo appena sufficiente, colonna sonora apprezzabile, ma contenuti prossimi al nulla e qualche volgarità gratuita: forse non è un caso se Avallone tornerà dietro la macchina da presa solamente un decennio più tardi o quasi, per l'horror Spettri (1987). 1,5/10.
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