Regia di Jonas Åkerlund vedi scheda film
La banalità dei cliché
Tratto dal libro omonimo, "Lords of chaos" è un'opera purtroppo banale e priva di quell'approfondimento che, una vicenda particolare come quella trattata, avrebbe necessariamente meritato.
Lo stile è quello di un banale videoclip, compresa una fotografia dai colori talmente accesi e puliti da instillare dei seri dubbi sulle location ( dov'è il gelo del nord Europa e il marciume del black metal?); i personaggi sono caratterizzati in maniera spicciola e senza le giuste sfumature psicologiche, dando quasi l'impressione che il regista abbia voluto prendere le parti di specifici personaggi, con conseguente mancanza di neutralità che, in un prodotto come questo, sarebbe stata senz'altro più appropriata.
Gli attori fanno quello che possono (il livello di recitazione è appena sufficiente), ma questo non basta a risollevare le sorti di un film pieno di cliché per metallari ottusi e oltranzisti.
Funziona il ritmo, complessivamente riuscito, sebbene di musica se ne senta poca -cosa già di per sè incredibile-.
Modesto.
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