Regia di Jonas Åkerlund vedi scheda film
Drammatica ricostruzione, con immersione in un pensiero (auto)distruttivo, dell'universo delirante di un complesso musicale norvegese che trova nel satanismo, nel fascismo e nella follia (cioè a dire nel Caos) il suo baricentro. Sino ad un finale, inevitabilmente, tragico.
"Bisogna avere ancora un caos dentro di sé per partorire una stella danzante. Io vi dico: voi avete ancora del caos dentro di voi." (Friedrich Nietzsche)
Norvegia, 1984.
Ispirato da un brano musicale dei Venom, Mayhem with Mercy, il musicista Øystein Aarseth (in arte Euronymus, interpretato da Rory Culkin) forma il complesso musicale Mayehm: una band black metal, composta da personaggi ossessionati da satanismo, nazismo e immotivata ribellione verso ogni convenzione. Nel 1987 il gruppo realizza il primo EP, ottenendo enorme successo. A seguire, confondendo l'arte con il satanismo, Euronymus fonda il Black Circle, una sorta di club esclusivo e riservato il cui scopo diventa quello di compiere azioni violente e dissacranti, tali da provocare enorme risalto mediatico. Dopo il suicidio del collaboratore autolesionista Per Yngve Ohlin (in arte Dead), dal quale il leader del gruppo ricava pezzi d'osso di cranio che finiranno in collane dei componenti il gruppo musicale, Vikernes Kristian (Varg) si fa promotore di azioni devastanti nei confronti dei luoghi di culto cattolici. Tra tante chiese bruciate, scappa anche un brutale omicidio, mentre i contrasti tra Euronymus e Varg si fanno sempre più pressanti, soprattutto dopo che quest'ultimo decide di esternare ai giornalisti l'ideologia nichilista del Black Circle.
"La mia patria: grigio, noia, caccia ai cuccioli di foca, e un tasso di suicidi molto alto. Potreste pensare che sono un adolescente medio, ma non potreste sbagliarvi di più. Io sono Øystein Aarseth, alias Euronymus. Sono stato portato su questo mondo per creare sofferenza, caos e morte. Questa è la mia storia. E finirà male." (Euronymus)
L'esperto regista di videoclips musicali, Jonas Åkerlund, ispirato dal testo omonimo (Lords of the chaos) scritto dalla coppia Moynihan/Søderlind, porta sullo schermo parte della storia (quella più drammatica) della band musicale più controversa attiva in Norvegia negli Anni '90. Pur iniziando con una didascalia che, ironicamente, prende le distanze da fatti realmente accaduti (dati cioè per falsi) in realtà Lords of the chaos bene sintetizza, in 110 minuti, le tragiche vicende del gruppo musicale. Scherzare con il Diavolo non porta bene, come dimostra l'allucinante fine del leader (ultima dopo una lunga serie di disgrazie: suicidi, omicidi, atti vandalici) massacrato a coltellate. Con un taglio ironico talvolta inappropriato, Åkerlund sceglie, per la prima parte, di progredire nella storia mettendo in voice over -a mo' di narratore- i monologhi del protagonista, che ha qui le fattezze del bravissimo Rory Culkin (già apprezzato anche in Jack goes home). Girato con una cupa fotografia, presenta nudi sgradevoli, cappelloni (bisessuali) dai visi mascherati e insistenti scene blasfeme incentrate su avversione (non del tutto ingiustificata) verso i simboli religiosi. Lords of the caos procede senza sosta in un terreno di scomodo -per non dire incomprensibile- atteggiamento mentale: nichilista, distruttivo, talvolta pragmaticamente cattivo (l'insistito accanimento con coltelli) e, logicamente, destinato ad una conclusione tragica. E non sorprende affatto che, tra un atto vandalico e un delitto, gli adepti del Black Circle si guardino le sequenze splatter presenti in Evil dead (La casa) di Sam Raimi. Non è tanto imprevedibile, quanto invece doloroso, il destino cui va incontro il leader del gruppo. Ma il vero enigma è che resta un mistero l'incredibile successo, riscontrato da una band musicale che ha composto brani piuttosto brutti. Probabilmente è la norma, ovvero una regola, nel caso del genere fracassone e spaccatimpani dell'heavy metal. Ad attrarre il pubblico per questo tipo di spettacolo è forse quell'aura di maledizione cercata (e in questo caso trovata) dai musicisti, portatori di messaggi indecifrabili -quando non ripudiabili- di satanismo distorto, ribellione fine a se stessa e mancanza di rispetto per la vita. Signori del Caos, di nome e di fatto.
"Le nostre vere scoperte vengono dal caos, dall’andare nella direzione che sembra sbagliata e stupida e sciocca." (Chuck Palahniuk)
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