Regia di Francesco Prisco vedi scheda film
Roberto (Papaleo) e Marisa (Morante) sono una coppia di cinquantenni che vive in una vecchia casa nel napoletano. Lei non ne può più degli scarafaggi che vede in giro e così trova una scusa per convincere il marito, un istruttore di scuola guida, a trasferirsi altrove, cedendo l'usurata magione alla figlia (Tabasco), in procinto di sposarsi. Il nuovo appartamento è decisamente accattivante, ma ha un grosso difetto: è ubicato a due passi dalla zona del malaffare. Non a caso, dopo pochi giorni ai due viene fatta quella che in gergo si chiama l'accoppatura: tre malviventi piazzano dei pacchi contenenti non si sa cosa nella loro casa. La vita dei due ne viene sconvolta, le relazioni con gli amici e i parenti compromesse, il quotidiano collassa. Come ne usciranno?
Il film di Francesco Prisco (che già aveva dato dimostrazioni di ampia mediocrità col precedente Nottetempo) non fa neppure lo sforzo di appellarsi a quel minimo di richiamo al politico o al sociale che è diventata la foglia di fico di gran parte delle commedie italiane. Al regista basta assemblare una trama abborracciata, assegnare il pilota automatico a Papaleo e accontentarsi dell'avvenenza della Morante (recitazione zero) per licenziare un film ben ritmato, ma del tutto inconsistente.
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