Regia di Joachim Trier vedi scheda film
CINEMA OLTRECONFINE
Thelma è una ventenne che si trasferisce dal proprio paese natale norvegese, alla capitale Oslo, per proseguire i suoi studi in sede universitaria. Lascia due genitori ancora giovani, istruiti (il padre è medico generico), piuttosto premurosi e fin ansiosi nei confronti della loro primogenita. Da spettatori ignari non comprendiamo le ragioni della sempre più evidente inquietudine che coglie i due genitori, almeno ad inizio vicenda.
Thelma dimostra di essere una ragazza piuttosto emotivamente schiva, pudica, ma anche sensibile, oltre che affetta da inquietanti episodi simili ad epilessia che la colgono in determinati cruciali frangenti. Scopriremo chi è realmente Thelma, o quanto meno verranno in parte chiarite le ragioni delle sue anomale sconvolgenti reazioni fisico-emotive, in grado di scuotere addiruttura l'ecosistema circostante, arrecando anche danni fisici a tutti coloro che, direttamente o per cause incidentali, finiscono per divenire minacce agli occhi, anzi dinanzi alla mente perspicace e sensibilissima della giovane.
Scopriremo il ruolo chiave del genitore medico nelle cure a cui venne sottoposta la giovane, e comprendere come tutta questa esplosione di condizionamento psico-fisico e mentali derivi da un innamoramento, il primo vero sentimento provato deliberatamente e dusinteressatamente da Thelma.... verso una propria avvenente compagna di corso.
Atmosfere più o meno dichiaratamente depalmiane circondano i misteri dell'ultima intrigante opera dell'interessante abile cineasta norvegese Joaquin Trier, giunto qui al suo quarto, intrigante e concitato lungometraggio.
La storia del condizionamento mentale e dell'assoggettamento della protagonista alle premure genitoriali, ricorda da vicino quel dinamico concitato intreccio che fu alla base del celebre e notevole Fury , del gran regista Italo americano.
Thelma sa conturbanre ed affascinare anche quando fa il furbetto, sconfinando nella maniera, distogliendo l'attenzione dal concreto ed ammaliando senza per questo volerci (o saperci) svelare nulla di concreto su un letale condizionamento della mente sconvolta da una reazione naturale, ma difficile, anzi imppssibile da gestire, quando la forza che governa la nostra protagonista appare così sensibile ed incontrollata, anzi micidiale, tanto da giustificare una reazione inconsilta che scuote i primi minuti di un incipit da cardiopalma con cui si apre la vicenda ed il film.
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