Regia di Edgar Wright vedi scheda film
Dal regista di Hot Fuzz! Potevamo attenderci solo qualcosa di adrenalitico, pur nell’immediatezza delle sensazioni, nella semplicità del plot, nell’elementare automatismo dell’escalation.
Il nostro piccolo, aspirante autistico e acufenico Baby, ci mette tantissimo del suo, assieme a musica e montaggio, per farci sorridere, immalinconire e intenerire tra inseguimenti e fughe, ritmi e sparatorie, sorprese (alcune telefonate, certamente.. ma la freneticità aiuta a non farci troppo caso) e personalizzazione di protagonisti e comprimari (mi fa tenerezza Kevin Spacey ad esempio, alla luce del suo attuale, come dire, ..“accantonamento”).
E poi il rapporto di Baby col padre adottivo muto e in sedia a rotelle… mi ha ricordato tanto quello di Deadpool con la sua padrona di casa cieca.. ma questa è un’altra storia..
Baby ha perso i genitori da piccolo, in un incidente d’auto, solo la musica gli allevia l’acufene, e lui viaggia eternamente con gli auricolari, specie durante le rapine e le fughe, e manco a dirlo, la musica la fa da super protagonista in questa pellicola convulsa, dai Queen ai Commodores, dai Blur a Simon & Garfunkel in un crescendo psicotico/emotivo dove i coprotagonisti si ritagliano comunque dei bei ritratti veloci con quel giusto non so che di irritante, da perfetti schizofrenici.
Baby guida come pochi altri, ma la macchina va solo ai ritmi giusti, col volume a palla e alle frequenze del suo ipod, e quando si innamorerà - perché, ovvio, accade - tutte le priorità subiranno uno scossone, i parametri si accartocceranno e le scintille del film d’azione divamperanno, anche se l'evoluzione la butta in caciara e quasi sul fumettone, ma noi nel frattempo, che ci siamo affezionati, ci becchiamo tutto a gran velocità e finalmente restiamo soddisfatti per un piccolo film, che se la gioca alla grande con i colleghi blasonati.
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