Regia di Edgar Wright vedi scheda film
Baby (Elgort) è poco più di un ragazzino, ha perso i genitori in un incidente d'auto, ha gli auricolari perennemente incollati alle orecchie ed è un asso del volante, costretto a lavorare per un boss che lo tiene sotto scacco (Spacey). Quando Baby, che si è innamorato della cameriera di una tavola calda (James), decide di smettere con l'attività criminale, arriva il momento di una rapina che va storta. Sarà costretto a modificare radicalmente i suoi programmi.
Con più di qualche debito nei confronti di Driver l'imprendibile, il film girato quarant'anni prima da Walter Hill, Baby driver ha una partenza al fulmicotone, mostrando i muscoli della regia con un montaggio serratissimo, un inseguimento mozzafiato e un pianosequenza da antologia. Partito come una commedia nera, il film di Edgar Wright vira su un registro rosa lasciando parecchie questioni irrisolte lungo il percorso (perché Baby ha un debito con il boss? Perché la scelta di un sordomuto come patrigno?), configurandosi come un discreto e divertente film di genere a uso e consumo soprattutto dei millennials (ne andranno pazzi) e con un valore aggiunto nel modo in cui riesce a incastonare la ricchissima colonna sonora all'interno delle immagini.
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