Regia di Jean Rollin, Julian de Laserna vedi scheda film
Sono del parere che alcuni generi debbano avere dei budget bassi affinché non si tenda a strafare. Quando però i mezzi mancano totalmente bisogna mostrare il coraggio di lasciar perdere. È il caso di “Le lac des morts vivants” di Jean Rollin (si dice che inizialmente al timone c’era era Jesus Franco, prima di scaricare il compito al collega per motivi vani), un horror che, se fosse stato girato amatorialmente, a scopo goliardico, poteva pure ingraziarsi le simpatie di chi lo guardava. Purtroppo si tratta di qualcosa distribuita nelle sale. E far pagare per cotanto scempio sembrerebbe un atto irrispettoso nei confronti di una platea ingenua, magari convinta di assistere a un rozzo ma atipico “nazi-zombie movie”, la quale invece si ritrovava a contemplare un prodotto così povero che non sarebbe dovuto mai uscire (da nessuna parte). Il problema non è lo sfondo chiaramente trash della storia, che vede un plotone di ex soldati, sterminati dalla Resistenza, tornare in vita e massacrare gli aguzzini, o l’inutilità totale di sagome e avvenimenti, bensì la completa incapacità di condurre decentemente il ritmo (la vicenda della giornalista si poteva tranquillamente omettere, mentre i pezzi delle tragedie romantiche e della bambina che si vezzeggia col padre redivivo sono ridicoli e tediosissimi, per non parlare poi della scazzottata tra due morti viventi). Senza contare che la vernice verdastra del trucco dei mostri si impiastriccia sul viso delle vittime, la pelle lacerata dai morsi è praticamente assente e per un buon 80% della durata ci sono ragazze in topless che fanno il bagno e frammenti melensi da soap opera così mortalmente lunghi e soporiferi da rendere invitante una puntata di “Beautiful”. Tecnicamente siamo a livelli da incubo (gli attacchi subacquei nel lago, ad esempio, sono stati fatti chiaramente in una piscina) e la recitazione è penosa per quasi tutti i pars (solo Howard Vernon si può considerare almeno mediocre). Rollin ha proposto spazzatura più interessante.
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