Regia di Gianni Crea vedi scheda film
Se pensate che le sceneggiate con Mario Merola abbiano toccato il fondo di un certo tipo di cinema lacrimevole, maldestro e miserrimo, provate a dare un'occhiata a questo titolo, riemerso sul web a oltre trent'anni di distanza dall'uscita, che peraltro pare sia stata limitata alla zona di Napoli e in Calabria, terra d'origine del regista Gianni Crea. Pe' sempe, altrimenti ignoto anche come Ballata napulitana, è una pellicola a budget infimo con un protagonista - Mauro Caputo - che fa seriamente rimpiangere Merola e così pure Nino D'Angelo, altro divo di questo genere di lavori e altro interprete quantomeno discutibile; Caputo si salva solamente quando è chiamato a cantare, cosa che fortunatamente accade qua e là nel film, pur senza precise attinenze logiche con la trama. Per il resto la sua recitazione è disastrosa (ma non è l'unico a questi livelli) e la presenza nel cast di attori veri come Antonella Lualdi, Franco Citti e Mario Brega non fa che aumentare il senso di straniamento, di sgomento che deriva fisiologicamente dalla visione dell'opera. A proposito di Brega: sentirlo doppiato con l'accento napoletano è un colpo al cuore per chiunque ammiri il caratterista romano e romanesco. Crea viene anche accreditato come sceneggiatore insieme ad Antonio Bonavolta e Pippo Negri; quest'ultimo è lo stesso Giulio Giuseppe Negri che figura sui titoli di testa come produttore. Per il regista, già autore di una manciata di spaghetti western di serie Z, questo è il penultimo lavoro, due anni prima di chiudere la carriera con Liberate Emanuela (1984). 1,5/10.
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