Regia di Tony Richardson vedi scheda film
Tenuto in quarantena per un paio d’anni senza un motivo giustificabile, è l’atto estremo del cinema dell’inglese Tony Richardson, alfiere del free cinema e Oscar per Tom Jones. Probabilmente (anzi, sicuramente) non è il suo film migliore, ma Blue Sky ha un suo perché. Ambientato nel bel mezzo della guerra fredda in una base militare in cui gli uomini fanno test nucleari e le donne devono inventarsi qualcosa per ammazzare il tempo, è un film che viaggia su due binari: da una parte c’è il versante privato in cui si raccontano le turbolenze sentimentali dei due protagonisti; dall’altro c’è il filone sociopolitico che denuncia l’orrore nucleare.
La prima vince sulla seconda, ma il merito è soprattutto di una memorabile Jessica Lange, premiata con l’Oscar alla miglior attrice per la sua gioviale, infedele, infantile e voluttuosa Carly, sposata all’integerrimo ed innamoratissimo Hanks, interpretato da un sofferto Tommy Lee Jones. Più convenzionale la talora frettolosa sezione dedicata alla denuncia con correlata prigionia di Hanks, ma la Lange sola basta a nobilitare un’opera imperfetta ma affascinante.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta