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Gangsters

Regia di Massimo Guglielmi vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Gangsters

di hallorann
6 stelle

Genova settembre 1943, un comando fascista uccide un gruppo di civili in una piazza del capoluogo ligure. Novembre 1945 la guerra è finita, ma non per tre partigiani che continuano a combattere, decisi a scovare e giustiziare i nazifascisti che due anni prima compirono quell’azione così efferata. Inoltre essi non si accontentano della giustizia, a dir loro tollerante, che la rinata democrazia tenta di restaurare. I tre ritrovano anche il vecchio comandante (ora maestro elementare) della brigata partigiana, al quale chiedono di partecipare alle loro rappresaglie. Giulio, l’ex comandante, vive in un’infima pensione e si invaghisce di Evelina, una prostituta morfinomane lì albergata, a sua volta amante di un soldato americano. Quando trovano il capo della milizia fascista che ordinò quelle esecuzioni e che vive indisturbato in città egli decide di riprendere le armi. Dopo l'agguato qualcosa va storto. Umberto il più impulsivo ed esaltato della banda uccide due carabinieri. Giulio su pressioni del partito comunista a cui è iscritto venderà gli ex compagni di lotta partigiana per salvare la pelle. Dopo gli amici perderà anche l’amore per Evelina. GANGSTERS suscitò molte polemiche alla sua uscita, e l’allora direttore del Festival di Venezia Gillo Pontecorvo lo rifiutò. Polemiche esagerate che oggi apparirebbero pretestuose. Massimo Guglielmi era al suo secondo lungometraggio e fu coraggioso nel rivisitare una pagina oscura e dolorosa della resistenza (scritta da Federico Pacifici e Claudio Lizza). Gli venne rimproverata l’eccessiva carica ideologica filo giustizialista. Il taglio è da noir anni quaranta, i protagonisti (specie Umberto) agiscono come i gangster-movie americani che vedono al cinema “Piccolo Cesare” e “Angeli con la faccia sporca”. Il film non è del tutto riuscito, gli va però riconosciuto un certo fascino. Buoni gli attori specie Ennio Fantastichini (Giulio) e Giuseppe Cederna (Umberto) perché meglio delineati, un po’ meno Giulio Scarpati e Luca Lionello (il resto della banda). Discreta ma bellissima Isabella Ferrari (Evelina), in piccole parti compaiono gli incisivi Claudio Bigagli, Ivano Marescotti e Mattia Sbragia.

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