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Azione mutante

Regia di Alex de la Iglesia vedi scheda film

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La recensione su Azione mutante

di alan smithee
6 stelle

34 TFF – COSE CHE VERRANNO

Nell' anno 1993, il 2012 poteva ancora impressionare per le incognite su un futuro relativo ad un nuovo millennio vicino, ma sempre figurativamente lontano.

L’esordio alla regia del noto Alex de la Iglesia, nasce sotto l’egida produttiva di Almodovar e questo film post-apocalittico scientemente sgangherato e kitch, mostra con una certa sfrontatezza elementi di un cinema sboccato, scostumato e greve che hanno reso celebre e dato fortuna all’autore cinematografico più noto (ed ora ta i più raffinati9 del panorama cinematografico iberico.

In quell’anno futuristico che oggi per noi è recente passato, un gruppo terroristico composto da personaggi “brutti, sporchi e cattivi” che si danno un tono definendosi “mutanti”, dà la caccia ed esegue attentati ai danni di tutti coloro che appaiono belli d’aspetto, che si dimostrano attenti alla forma fisica e alla cura del proprio corpo.

Sempre al centro delle cronache dei telegiornali, la squadra un giorno compie il suo colpo più ambizioso riuscendo a rapire, proprio il giorno delle nozze, la figlia del più noto miliardario spagnolo del momento, innescando tutto un processo di fuga da parte della banda, e di richiesta del riscatto della bella svampita, che ad un certo punto, probabilmente in piena sindrome di Stoccolma, si invaghisce del capo dei suoi rapitori e si alleerà a costoro ai danni dell’abietto padre, rifiutando di tornare dall’inetto marito sciocco e senza nerbo né carattere.

Un film folle oggi un po’ datato, che ci regala qualche momento esilarante ed ironico di fatto impagabile, oltre ad una serie di lungaggini un po’ tediose che allungano la minestra fino ai termini minimi richiesti. Degni di nota i caratteristi esteticamente resi più brutti del possibile, che finiscono per delineare i personaggi turpi della banda di mutanti. In un breve cameo appare, ma è impossibile non notarla, la dea almodovariana brutta ma bella Rossy De Palma, invitata shock come tanti altri esemplari da circo, presso il matrimonio del secolo nella dimora del miliardario greve e smanioso su cui si concentrerà l’azione di sequestro.

Atmosfere alla "Jeunet et Caro" forse, ma in salsa burleque e trash, lungo un percorso che uccide deliberatamente e con divertito sadismo ogni frammento o ispirazione poetica a favore di uno sguardo sovraccarico e eccitato ispirato dalla follia più eccentrica e smodata. Certo Delicatessen era davvero ben altra cosa.

 

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