Regia di Ermanno Olmi vedi scheda film
Ermanno Olmi e' uno dei registi piu' vergognosamente snobbati dalla pessima critica italiana. E' un genio; un caso a parte nel panorama del nostro cinema. Bravissimo a fondere il montaggio convulso della nouvelle vague con la compostezza e l'austerita' formale che solo i "maestri" possiedono, realizza qui una delle sue opere piu' suggestive. Tra Visconti e Bunuel, un prezioso apologo sulla societa' borghese, intriso di ferocia grottesca. Ma il tema del potere non e' centrale: il film e' soprattutto un balletto psicanalitico, onirico ed allusivo sulla perdita dell'innocenza e sulla scoperta della squallida vita reale, vista nell'ottica del giovane e introverso Libenzio, vero protagonista del film
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