Regia di Ermanno Olmi vedi scheda film
E’ il film della svolta per Ermanno Olmi, qui affronterà altre tematiche e più che altro un modo di fare cinema diverso che si rifà alla nostra tradizione intellettuale cinematografica, pur con una prospettiva molto personale. Il film si basa molto sulla metafora, di cui è pieno, i simbolismi sono il materiale necessario; il viaggio del ragazzo che passa dall’infanzia all’adolescenza è costruito appunto come una metafora attraverso la visione prima estasiata del ragazzo per poi arrivare alla fuga notturna, dopo aver sperimentato i vari passaggi che portano la sua provata buona fede alla conoscenza dei mali del mondo. Il tono naturalmente si avvale del fattore grottesco, che avvolge in pieno tutta la storia, che è una sfida fra il mondo intellettuale e quello contadino, più che una sfida un confronto, fra la natura vera della persona con quelle che sono diventate le infrastrutture che rovineranno e comprometteranno la storia dell’uomo, falsificando la sua essenza.
una sttroia a tema simbolico
una scelta di regia che nessuno si aspettva e che apre la seconda fase della sua carriera
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