Regia di Steven R. Monroe vedi scheda film
Buono nelle intenzioni, modesto nella realizzazione
La questione sollevata dal film sarebbe molto seria.I trafficanti di organi,non sono un'invenzione cinematografica, ma esistono e sono attivi,soprattutto in alcuni paesi, "sottosviluppati"si muovono con agilità senza che il governo prenda una posizione netta contro di loro.Sono feroci e disposti a tutto, senza alcuno scrupolo o pietà, rapiscono i soggetti più deboli,di solito persone sole, che non hanno una famiglia che può reclamare e li sottopongono a terribili menomazioni, quando addirittura non li sopprimono, per poi venderne gli organi a ricchi che ne hanno bisogno e possono pagarli profumatamente.Ciò viene consentito anche per la complicità criminale di medici che,ignorando i fondamentali della deontologia professionale, per denaro si prestano a queste delittuose "operazioni forzate"Il punto però è che il film, al di la delle buone intenzioni,resta al guado, è girato male e recitato peggio,la sceneggiatura è zoppicante e la trama stessa è scontata,con un improbabile lieto fine.Resta solo il merito di aver acceso i riflettori su una piaga,che soprattutto noi occidentali ignoriamo o sottovalutiamo.
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