Regia di Fabrizio Costa vedi scheda film
Simpatico il tema che tiene le fila del film fin dall'inizio: il contrasto tra una vergognosa bugia detta per far carriera (da un'acida single) e l'improvviso scoppio dell'amore, ricambiato, proprio nei confronti della persona danneggiata (e quasi rovinata) da questa bugia che non sa che chi l'ha rovinato e chi l'ama sono la stessa persona. Sotterfugi a non finire da parte di lei per cercare di non fare uscire fuori una verità che necessariamente, prima della fine, deve uscire.
La morale sono almeno due insegnamenti: non dire mai le bugie se danneggiano altri; e: alla fine l'amore vero vince sempre. E forse anche un'altra: che anche le persone più acide e cattive, se si innamorano, diventano gradevoli.
Ben caratterizzati diversi personaggi, anche di contorno: in primis la protagonista, ma anche la mamma, la sorella la nipote, il cognato, il capufficio, il collega, il personale dell'albergo e la ex moglie di lui che, invece, non mi ha convinto molto.
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