Regia di Eric Rohmer vedi scheda film
Diciamo subito che l’inverecondo titolo italiano, pensato forse per attirare un pubblico orfano di Jerry Calà (cfr. Un ragazzo e una ragazza, 1983) e banalmente referenziale rispetto alla trama, può essere ormai buttato via anche ufficialmente da quando esiste un’edizione in dvd con il titolo giusto: Racconto d’estate. È il terzo dei Racconti delle quattro stagioni, e nell’arco della filmografia rohmeriana rappresenta l’ultimo elemento in ordine cronologico del filone vacanziero e balneare rappresentato da La collezionista, Il ginocchio di Claire, Pauline alla spiaggia (da cui proviene Amanda Langlet, nel frattempo cresciuta e maturata) e Il raggio verde. Rovescia il gioco fra i sessi del precedente Racconto d’inverno: qui c’è un giovanotto alle prese con tre ragazze diverse tra loro fisicamente e caratterialmente, ora sfuggenti ora accessibili. Schermaglie varie, che si risolvono in un magnifico finale, la quintessenza del cinema di Rohmer: due telefonate, una subito dopo l’altra, mettono Gaspard in una situazione di impasse; non facciamo neanche in tempo a chiederci cosa deciderà ed ecco che ne arriva una terza, che taglia la testa al toro. Sotto sotto, a lui va bene così: gli piace cullarsi in quella situazione sospesa, convinto che tutto possa ancora accadere. E intanto l’estate è finita senza che sia successo (quasi) nulla.
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