Regia di Jean Renoir vedi scheda film
Nel ’700 una compagnia di comici dell’arte italiani viene ingaggiata per recitare in un paese sudamericano; la primadonna, già legata a un collega, si trova a essere contesa anche dal viceré e da un torero. Renoir cerca di dirigere un’opera briosa e scintillante, ma rimane almeno in parte invischiato nelle forme incartapecorite di un mondo in via di disfacimento: i dialoghi sono pomposi, si fa ricorso a situazioni da pochade (il gioco delle entrate e uscite dei tre uomini nella casa). Resta l’appassionata dichiarazione finale di fedeltà all’arte, anche se significa il rifiuto della vita: “Non esistono più?” “Spariti, ora fanno parte del pubblico. Li rimpiangi?” “Un poco”.
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