Regia di Woody Allen vedi scheda film
Stardust memories è la dimostrazione lampante che non bastano dialoghi superlativi (e una validissima produzione) a fare un grande film. Un bel film sì, senz'altro: ma lontano da un capolavoro, nonostante il materiale in esso contenuto sia di primo livello. Questo perché la pellicola è un susseguirsi di situazioni già viste - e più precisamente già viste in 8 e 1/2 di Fellini – rimaneggiate con eccellente fantasia e ottima verve, ma fin troppo prossime all'originale (presumibilmente in maniera del tutto voluta): dalle scenografie al cast, dalle luci al trucco, dalle battute alle singole inquadrature, tutto ricorda da vicinissimo il capolavoro del Maestro riminese. Il risultato è come comprare costosa pasta di marca al supermercato: sempre meglio quella fatta in casa. Woody Allen, ovviamente anche sceneggiatore della pellicola, di suo mette il tono sempre arguto e brillante degli scambi di battute e delle considerazioni del narratore in prima persona, ma fondamentalmente non fa che riempire un contenitore preesistente, mettere in azione un macchinario predisposto da qualcun altro e nel quale, purtroppo per il newyorchese, ironia e psicanalisi - ovvero le sue due armi vincenti - erano già in dotazione. Come dire: Allen svolge il tema dal titolo "8 e 1/2". Risultato strepitoso, senz'altro, ma è inevitabile che manchi qualcosa: l'originalità; e non si tratta di una questione oziosa, ma di un particolare determinante in un cinema d'autore come quello proposto da Woody (già noto in tutto il mondo e già premio Oscar per Io e Annie, in quel 1980). Non si può non rimanere lievemente infastiditi, di tanto in tanto, dalla sovrapposizione eccessivamente palese tra Sandy Bates e il Guido Anselmi interpretato da Mastroianni. Nel cast, oltre al regista, compaiono Charlotte Rampling, Jessica Harper, Tony Roberts, Marie-Christine Barrault e Daniel Stern, nonché la giovanissima Sharon Stone in una particina. 7/10.
Un attore e regista comico sulla quarantina ha appena dato una drastica svolta alla sua carriera, portando temi impegnati nei suoi film. La critica reagisce freddamente, il pubblico si divide, lui stesso è troppo impegnato a inseguire una donna dietro l'altra, e con esse le sue nevrosi esistenziali, da non pensarci neppure.
(Re-visione 22/8/21)
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