Regia di Paolo Taviani, Vittorio Taviani vedi scheda film
Incentrato su un ottimo Luca Marinelli, che con il proprio fare nervoso restituisce appieno l'ingenua inquietudine di Milton, Una questione privata ha un'andatura irregolare ma affascinante, e almeno due sequenze da ricordare.
Fendendo le nebbie dense delle Langhe, il giovane partigiano Milton torna alla villa estiva della benestante Fulvia, conosciuta e frequentata l'anno precedente assieme al migliore amico Giorgio. Ma Fulvia, cui non dispiaceva farsi corteggiare da entrambi, alla villa non ci sta più, perché da Alba è tornata a Torino; a custodirla è la governante, che con una punta di malizia gli confessa di sospettare che - mentre lui la bramava contorcendosi immobile tra i propri pensieri - tra la ragazza e l'estroverso Giorgio possa esserci stata una relazione. Sconvolto dalla terribile suggestione, decide di cercarlo - partigiano anche lui ma in un'altra brigata - per chiedergli quale sia la verità.
Come sospeso su una nuvola, Milton dimentica gli amici e la centralità della guerra in corso, avendo come unico obiettivo quello di andare fino in fondo per dare un senso alla propria ossessione d'amore, l'amore del tutto platonico e nemmeno corrisposto per il suo "Splendore". Con lui, i Fratelli Taviani (che adattano il racconto lungo Una questione privata di Beppe Fenoglio, tornando a parlare di Resistenza a 35 anni da La notte di San Lorenzo) fanno sì che la guerra inizi come mero sfondo ad un triangolo d'amore osservato esclusivamente da un lato solo, alternando il vagare di Milton nel presente (è il 1944) ai ricordi dell'estate precedente (gli approcci impacciati e abortiti con Fulvia, la maggior consapevolezza di Giorgio). Ma la speranza di risolverla in breve tempo svanisce subito, perché Giorgio è finito nelle mani dei fascisti, e per riaverlo indietro, Milton deve cercare a sua volta un fascista da catturare per proporre uno scambio. E la guerra torna progressivamente a giocare il proprio ruolo, involvendo il protagonista in un vortice inarrestabile di riflessioni e azzardi, ma sempre e inesorabilmente concepiti sulla propria nuvola.
Incentrato su un ottimo Luca Marinelli, che con il proprio fare nervoso restituisce appieno l'ingenua inquietudine di Milton, Una questione privata ha un'andatura irregolare ma affascinante, e almeno due sequenze da ricordare: quella, agghiacciante, che vede una bambina alzarsi tra i cadaveri dei familiari per andare a bere un bicchiere d'acqua e poi tornare al proprio posto, e quella, repentina e muta, in cui il protagonista incrocia per strada i genitori increduli, stringendoli in un abbraccio clandestino e straziante che da solo fotografa l'insensatezza e la crudeltà della guerra.
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