Regia di Gregory Hoblit vedi scheda film
Thriller tradizionale con un bel finale a sorpresa. Ottimo Edward Norton che regala un interpretazione degna di nota. Da vedere..
Legal thriller visionato oltre venti anni fa, quando studiavo legge e aspiravo alla professione di avvocato. Mi piacque tanto, soprattutto per il finale, da spingermi a vedere tutto ciò che il regista proponeva sul mercato. Non fui il solo ad apprezzarlo, dato che fu un discreto successo commerciale (102 milioni di dollari al botteghino), ma soprattutto costituì il lancio di Edward Norton (vincitore, grazie a questa interpretazione, del suo unico Golden Globe quale attore non protagonista, a fronte di una successiva produzione assai più qualitativa) e del regista Gregory Hoblit. Entrambi debuttanti, avrebbero fatto fortuna di lì a poco, seppur con esiti diversi. Edward Norton, oltre a strappare una nomination all'oscar come migliore attore non protagonista, diverrà uno degli attori più apprezzati di Hollywood, pur senza riuscire mai a mettere le mani sull'oscar (tre nomination); meno brillante la carriera di Hoblit, che proseguirà con due prodotti commerciali di buona fattura, l'horror patinato Il Tocco del Male e lo sci-fi sugli sbalzi temporali Frequency, per poi perdersi strada facendo.
La pellicola poggia su una sceneggiatura, tratta da un romanzo di William Diehl, esaltata da una serie di ottimi dialoghi che consentono a Richard Geere di fornire, nei panni di un avvocato penalista, una delle sue migliori interpretazioni. Salve alcune sequenze thrilling, il film è incentrato sul caso giudiziario di un giovane ragazzo, apparentemente affetto da sindrome di sdoppiamento di personalità, vittima di abusi sessuali e sospettato di aver assassinato il suo aguzzino (un reverendo pedofilo). Notevoli gli improvvisi cambi di personalità di Norton, così come sono memorabili le arringhe di Geere che fa di tutto pur di non perdere la causa. Finale indimenticabile e cattivo, per un legal thriller in grado di intrannere costantemente lo spettatore.
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