Regia di Giorgio Bruno vedi scheda film
Lento dramma con sottofondo horror, distribuito nelle sale italiane poco prima dell'avvento pandemico in Italia.
La dottoressa Hope (Aylin Prandi), a seguito di un incidente, rinviene all'interno di un'auto nel mezzo di un bosco: imbavagliata, con un cadavere a fianco. Priva di memoria, è costretta a restare chiusa nella macchina quando scopre che fuori le persone hanno l'aspetto di cadaveri ambulanti. Solo con l'aiuto di un cellulare cerca di ricostruire gli avvenimenti, restando in contatto con la sorella e alcuni collaboratori del CDC (Centro di prevenzione e controllo della malattie).
Nel 2016 Giorgio Bruno riesce a portare a conclusione un soggetto cinematografico, poi sviluppato in sceneggiatura da Davide Chiara e Daniele Pace, basato sul tema degli zombi ma inteso in chiave del tutto drammatica, con una sola protagonista prigioniera all'interno di una macchina. Il film viene premiato al "Trieste Science+Fiction Festival" (2016) e al "Fantafestival" (2017). Quindi la distribuzione rimane sospesa, sino a febbraio del 2020: il terribile dramma del Covid era già da tempo vissuto in Cina e solo pochi giorni prima che anche in Italia si sentisse parlare di "pandemia", Almost dead esce finalmente nelle sale cinematografiche. Per ovvie affinità di contenuto, dato che nella finzione si tratta di antidoti e virus mutanti. Nessuno può negare che girare il film sia stato uno sforzo, dato l'attuale sistema della produzione cinematografica in Italia. Così come merito al regista va riconosciuto, per avere tentato di portare sullo schermo una sceneggiatura più adatta a un cortometraggio che a un film vero e proprio. Il ritmo è infatti il punto debole di Almost dead, opera che diventa davvero pesante da visionare passati i primi venti minuti. Colpa anche di una protagonista che figura essere estremamente antipatica, che fa cose (poche) per nulla credibili.
L'aspetto "impegnato" della trama, ovvero di critica a livello politico, è del tutto condivisibile (l'antidoto che funziona è stato riservato solo alla classe dei "potenti", mentre quello palliativo tocca alla popolazione) ma il risultato finale è piuttosto deludente. Sono ottanta minuti nei quali va in scena una persona, seduta per lo più all'interno di un'auto che parla, piange, strilla. La ricostruzione a ritroso della storia perde di interesse data la scarsa e opprimente location. Gli effetti speciali ci propongono alcuni zombi in stile classico, con una scena-omaggio a George Romero su un pasto antropofago. Ma davvero, c'è poco da esultare. La valutazione finale del film è di difficile opinione (per quanto sempre e del tutto personale) a causa di un dato sconosciuto, ma che diventa fondamentale al fine di darne una più pertinente votazione: il budget. Dopo una recente esperienza (Red krokodil), si è potuto verificare che anche i dati "economici" pubblicati sull'imdb sono da prendere con le molle. La speranza è quindi che pure in questa circostanza i 2.000.000 di dollari indicati sul database mondiale dei film siano cifra da da rettificare in ribasso. Si fa altrimenti fatica a credere realistico un budget di questa entità, dato in particolare modo che gli effetti speciali latitano e il cast artistico non è certo composto da celebrità.
"Viviamo in competizione evolutiva con microbi, batteri e virus. Non c’è nessuna garanzia che saremo noi a sopravvivere."
(Joshua Lederberg)
Trailer
F.P. 18/08/2021 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 81'16")
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