Regia di Sebastiano Riso vedi scheda film
Il film non convince e non coinvolge , pieno di luoghi comuni e scene surreali. Manca un punto di vista femminile per parlare di maternità soffocata e dolorosa
Il film ha deluso le mie aspettative: speravo in un coinvolgimento emotivo molto forte, dato il tema della vendita illegale di neonati (disattende anche la questione dell’utero in affitto perché si tratta solo di puro e mero commercio e di donne trattate come fattrici, non di aiutare coppie che desiderano un figlio, anche perché chi presta l’utero lo fa per generosità, non vile denaro).
La Ramazzotti recita ruoli drammatici a fotocopia e sarebbe ora che facesse un corso di dizione... anche il protagonista maschile è alquanto mono-espressivo.
Qualche scena surreale: un neonato che piange per ore e nessuno che si sogna di allattarlo: né la donna che lo ha partorito né il giovane che vorrebbe adottarlo..
Un po’ troppi i luoghi comuni: uomini etero crudeli, donne fragili che passano da un protettore ad un altro, ...Non regge neanche la parte di Fantastichini... in grado di riconoscere le anime delle persone dallo sguardo ... che però non si intenerisce di fronte ad un neonato malato (cuore di puetra e opportunista anche lui come tutti gli altri uomini del film... magari da un gay ci si poteva aspettare un po’ più di sensibilità).
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