Regia di Terry Gilliam vedi scheda film
Ci sono film geniali che non risentono del tempo, non risentono del futuro che gli solletica la coda, delle invenzioni, dei nuovi thriller, dei volti esordienti, dei trip collettivi, delle regie arcane, delle recitazione al limite e del cinema contemplativo.
Ci sono film che potremmo rivedere tra cinquantanni quando il futuro di cui vi si blatera sarà bell'e dissolto, quando le minacce vestite da spyfantastory di cui sapientemente si narra, avranno subìto solo sberleffi dal cinema che avanza, quando tutti gli 007 dovranno ammettere che giusto Bruce Willis poteva fare meglio di loro, quando giochicchiare con eclettico spasso tra presente passato e futuro non rimarrà che prerogativa forse di un altro paio di film, quest'esercito capeggiato dallo schizzatissimo Brad Pitt rimarrà icona di se stesso e riferimento imprescindibile di svariato, pretenzioso ed arrogante cinemello che cavalca la presunta avanguardia
Ci commuoviamo, sciogliamo gli incubi, combaciamo tutti i tempi sollevando la carta carbone pastrocchiata che rivela il thriller perfetto ed il sogno impossibile.
Ci affasciniamo con la bellissima Madeleine Stowe, ci accarezziamo di protopulp, ci autoammoniamo strizzando l'occhio all'inevitabile disastro che arriverà comunque.
Film da incorniciare.
Peccato che gli stiano tutte strette, le cornici, straripante d'idee com'è ancora oggi.
Sarà che la vera fantascienza rimane tale oltre ogni nostra sciocchissima attualità.
Le figure di Gilliam stuzzicano l'immaginario viaggiando sempre al limite, le scenografie non fanno da contorno ma protagonisteggiano incessantemente creando mondi alternativi anche dove la realtà sembrerebbe consueta e dozzinale.
E' un mondo di fantastico nel fantastico, di visionariamente coinvolgente, dove l'oltre le righe passeggia ordinario
“Cole è stato inviato da un altro mondo nel nostro e si ritrova di fronte alla confusione in cui viviamo, e che molte persone accettano, in qualche modo, come normale. Un modo che a lui appare anomalo e ciò che gli sta accadendo attorno sembra sempre più casuale e bizzarro. E' lui ad essere matto o lo siamo noi tutti?” (il regista Terry Gilliam)
Lo siamo tutti noi Terry, noi che da anni ci accontentiamo di infinitamente meno per gridare ogni volta al miracolo, riducendo ai minimi termini chi ha creato davvero.
Nello spazio e nel tempo. Ed anche negli interstizi.
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