Regia di Stanley Tong vedi scheda film
FAR EAST FILM FESTIVAL 19 - UDINE
L'archeologo cinese più conosciuto e rispettato è un ometto piccolo ma dinamico che alterna lezioni accademiche tradizionali, ad esplorazioni o consulenze in giro per il mondo.
Il giorno in cui viene raggiunto da una avvenente principessa indiana con una pergamena in pelle che custodisce il segreto di una mappa che porta ad un tesoro nascosto all'interno di un santuario, la squadra dinamica e variopinta del professorevtorna all'azione, diventando mille pericoli in ogni angolo del mondo, tra India e Dubai, e rocambolesche corse contro il tempo è in fuga da nemici spietati che tentano di sopraffatti per recuperare le ricchezze nascoste.
Passati i sessanta il divo delle arti marziali Jackie Chan non si arrende e mantiene la forma dinamica invidiabile di sempre, con i suoi numeri acrobatici di grande effetto scenico e pure comico: ed è un comico nato che continua a sapersi prendere poco sul serio, per fortuna, consapevole di quella sua maschera bonaria e pacioccona che sarebbe un errore letale voler far passare per seriosa.
Qui Indiana Jonas ha le sembianze di Topolino, e l'avventura sganasdona e rutilante diretta dall'aspetto furbone Stanley Hong regala solo ciò che è lecito aspettarsi da Chan: avventura e risate, sentimenti a buon prezzo, belle donne battagliera e suoi aiutanti basandosi ed abitanti.
Inseguimenti mozzafiato alla Fast & Furious, animali esotici e una scena di corsa su un bolide nel centro cittadino di Dubai col leone come passeggero.
Tutto assurdo, esagerato, pacchiano ma non disonesto, perché in fondo un cinema di totale intrattenimento da usare e dimenticare può e deve esistere, e può anche azzardare impudentemente ad una cantata ed un balletto sfrenato finali, con buoni e cattivi che rinunciano allo scontro per ridere e stare bene e passare dalle lotte (mai veramente violente o seriose) del kung-fu al pacifico rasserenante yoga.
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