Saro è un ragazzo di vent'anni, solare e ingenuo. Sta facendo il servizio militare in un battaglione di fanteria, e diventa molto amico del suo sergente istruttore Gianni Tricarico. E' l'inizio di una discesa agli inferi, di cui sono responsabili anche altri commilitoni. Saro sperimenterà sulla sua pelle la violenza sessuale da parte di un superiore e le difficoltà tremende per ottenere giustizia. Il film, del genere cinema-denuncia, è diretto senza continuità da Massimo Spano, esordiente alla regia dopo varie esperienze come sceneggiatore. In più risente di una fotografia banale e un testo pretenzioso che a tratti lo rende grottesco. A Jean Marc Barr, già sopra le righe, poteva essere evitato il finale al limite del ridicolo.
Marciando nel buio, di Massimo Spano, seppure attua una denuncia coraggiosa all'epoca (primi anni '90), sembra invece un salto nel buio per la sceneggiatura povera e banale. Da salvare solo la (inusuale) caratterizzazione di Massimo Dapporto, e anche quelle di Jean Marc Barr e Thomas Kretschmann.
Tema importante, ma non certo per l'omosessualità nell'esercito, quanto invece per la sua declinazione nello sfruttamento, nella violenza, nel nonnismo, nell'abuso di potere e nella corruzione. Marciando nel buio è il secondo film di M. Spano (il primo era Agosto), già sceneggiatore promettente ma che con questo film di bassa lega conquista un successo effimero: nel 1995… leggi tutto
Marciando nel buio, film del 1995, premio speciale al Festival di Annecy, di Massimo Spano e prodotto da Zeudy Araya (moglie dello stesso regista), è un film che vuole essere di denuncia al nonnismo nelle caserme militari.
Un film, ambientato in una caserma di una piccola cittadina di provincia, caserma nella quale l'omosessualità e le pervesioni sessuali sembrano molto diffuse,…
Tema importante, ma non certo per l'omosessualità nell'esercito, quanto invece per la sua declinazione nello sfruttamento, nella violenza, nel nonnismo, nell'abuso di potere e nella corruzione. Marciando nel buio è il secondo film di M. Spano (il primo era Agosto), già sceneggiatore promettente ma che con questo film di bassa lega conquista un successo effimero: nel 1995…
Salta agli occhi l’idea, senz’altro migliore, di Bellocchio in Marcia Trionfale, qui una povertà ed un senso del melò sbagliato porta a fare una storia a forti tinte, mentre il dramma sarebbe stato molto più intimo e psicologico. Al regista al suo debutto è stato dato in mano sipervalutandolo alla grande un’ arma esagerata che a…
Prendendo spunto da una recente discussione sulla censura operata dalla Rai per un film a tematica omosessuale ( I segreti di Brokeback Mountain ) ed ispirandomi nel titolo della playlist , ad un bellissimo libro che…
Auree (ma anche argentee e bronzee) atmosfere attorno alle Olimpiadi di Pechino, anche se ultimamente le ferite riportate dai nostri atleti a causa delle più svariate remate, sciabolate, pallonate (aeree, acquatiche e…
QUANTE VOLTE HO REGALATO...HO DATO..HO SOFFERTO PER I DOLORI ALTRUI...QUANTE DANNATE VOLTE C'ERA QUALCUNO LI' NELL'ANGOLO A PIANGERE LACRIME SINTETICHE..ANIMA ARTIFICIALE CHE ARTIFICIOSAMENTE BRAMAVA TUTTO DI…
Un film che certamente farà passare a molti giovani il desiderio di arruolarsi... Nulla di eclatante ma nemmeno nulla da gettare con disprezzo.
Forse penalizza l'apparenza che appaiono personaggi delle fictions (vedi Dapporto e ho riconosciuto pure quel tale che ne "Il Maresciallo Rocca" faceva il sostituto procuratore) e i dialoghi che secondo me non sono scarsi ma semplicemente banali.
Il…
Da uno spunto (si suppone) d'attualità, un film sconclusionato che vorrebbe far riflettere ma scade nei luoghi comuni, vorrebbe far emozionare ma accumula una serie di forzature così evidenti da rasentare il kitsch. Al di sopra di tutto, poi, aleggia una misteriosa nebulosa di fiction televisiva che rende il tutto più stucchevole, nonostante l'argomento sia duro e apparentemente "virile".…
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Marciando nel buio, di Massimo Spano, seppure attua una denuncia coraggiosa all'epoca (primi anni '90), sembra invece un salto nel buio per la sceneggiatura povera e banale. Da salvare solo la (inusuale) caratterizzazione di Massimo Dapporto, e anche quelle di Jean Marc Barr e Thomas Kretschmann.
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