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Doppio amore

Regia di François Ozon vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Doppio amore

di Osmantus
4 stelle

Poteva essere un ottimo film.

No, no, no.... non ci siamo. Potrei accettare la storia di questo film soltanto dalla parte di un sogno. Un espediente usato moltissime volte per far capire le dinamiche e le situazioni complesse o poco chiare. Però in quei casi, il/la protagonista alla fine si sveglia,  costringendo lo spettatore a tornare indietro col ricordo di ciò che ha visto e ricomporre i pezzi. Qui non succede. E la sceneggiatura diventa un caotico bacile dove brulicano verità e fantasie di tipo erotico, sentimentale,  emozionale, simbolico. Ma facciamola semplice e cerchiamo di dipanare la matassa. Una giovane e bella ragazza soffre di dolori al ventre ma i medici interpellati non riescono a diagnosticare alcunchè, così la mandano da uno psicologo. Non sarebbe la prima volta che l'addome ci manda dei segnali che riferiscono più alla psiche che al fisico. Mentre la ragazza è in terapia con il medico (un giovane e affascinante psicologo biondo) i due si innamorano e vanno a convivere. La ragazza sembra innamorata ma, con la sua fragilità, continua a non sentire quella soddisfazione interiore che pur con una vita normale e affettivamente appagante dovrebbe calmarla. Tra alti e bassi continua a non stare bene e, pensando di essere incinta, va a fare un'ecografia. Finalmente si vede l'origine dei suoi problemi.  Nella fase del suo concepimento, due ovuli sono stati fecondati, ma solo lei è riuscita a crescere mentre la sorella gemella non ce l'ha fatta, rimanendo ferma in forma di cellule che la ragazza, in seguito, ha inglobato dentro di sè. Col tempo, queste cellule fetali continuano a crescere in modo autonomo, dando problemi all'"ospite" che le percepisce, sentendosene turbato. Possiamo immaginare lo shock della giovane donna che a quel punto, già fragile di suo, comincia a pensarci su. Le spiegano che esistono i gemelli dove uno è quello "dominante" e l'altro è succube,  fragile, non reattivo. Che cosa vediamo nella pellicola di Ozon? Una doppia vita di Chloè: una è lei, fragile e innamorata giovane donna che vuole una vita tranquilla, l'altra una "dominatrice/vittima" (la probabile caratteristica della mai-nata gemella) che sogna il suo vero e calmo compagno psicologo nelle vesti di un uomo ossessionato dalla propria sessualità e da quella di lei, con azioni violente di possesso e morbosità diffuse. Un altro "doppio" insomma, che la confonde e turba fino alla vera operazione chirurgica che le asporterà dal ventre quella dolorosa presenza. Tutto bene, quindi? Anche no. Alla fine, presentandosi davanti a lei, da adulta, quella gemella dominante estirpata con la forza, che spacca la vetrata mandandola in mille pezzi,  si percepisce che in mille pezzi è andata lei, la giovane e bella Chloè.

 

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