Regia di Joe Wright vedi scheda film
Biopic, rigoroso e dettagliato, e "fedele" ricostruzione storica, in uno stile quasi documentaristico, di uno dei momenti più drammatici della storia britannica (e non solo) e dell’uomo che ne fu assoluto protagonista e le cui decisioni, tra paure, dubbi e incertezze, furono decisive per plasmare il futuro dell’Europa, e quindi anche del resto mondo, in quei terribili giorni del Maggio del 1940, quando la cavalcata trionfale dell’esercito Nazista di Hitler in Francia e Belgio sembrava inarrestabile.
A portare tutta la pellicola sulle proprie spalle, interpretando il Primo Ministro inglese Winston Churchill, un irreprensibile Gary Oldman, bravissimo, quasi chirurgico, nel donare al suo personaggio un’ombra di inquietudine e di incertezza, quasi una sorta di pesantezza esistenziale, e che vada ben oltre all’immagine del politico scorbutico e risoluto che già conosciamo, in una mimica perfetta con il personaggio, anche grazie all’ingonbrante make-up (e io il film l’ho visto in italiano, in lingua originale il lavoro di Oldman dovrebbe essere ancora più encomiabile).
E’ questo il grande pregi della pellicola ed è anche il suo più grande limite.
Ovvero trasformare una storia così storiograficamente drammatica in una più semplicistica agiografia celebrativa del suo protagonista principale.
Costruita come una pièce teatrale, ambientata prevalentemente in luoghi chiusi e/o claustrofobici onde rappresentare il senso di apprensione e di prominente caducità del suo protagonista, la pellicola di Joe Wright fallisce però nel tentativo di darne una connotazione storica veramente potente, come poi si converrebbe ai temi affrontati, per l’ostinazione mostrata nel costruire attorno alla figura di Churchill un ritratto privato e inconsueto, in conflitto con gli interessi del suo stesso partito o della sua stessa nazione, per trasformarlo quasi in una enfatica figura romantica, guidata da una cieca abnegazione per i propri ideali (che ovviamente risulteranno essere quelli giusti) e contro qualsiasi tipo di compromesso, pronto a lottare contro tutto e tutti per conseguire la sua giusta visione.
Anche le altre figure storiche del film e relativi interpreti (Lily James, Kristin Scott Thomas, Ben Mendelsohn, Stephen Dillane, Ronald Pickup) vengono appena abbozzate, una serie di personaggi che esistono solo ed esclusivamente in funzione del protagonista, senza alcun approfondimento emotivo o drammaturgico ma come semplici figure con il quale il protagonista esterna le proprie pulsioni ed argomentazioni.
Una pellicola, quindi che per imporre una propria visione celebrativa del Primo Ministro inglese tende eccessivamente ad appiattirsi ad un modello di semplice biopic televisiva, seppur di buonissima fattura.
VOTO: 6,5
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