Regia di Wong Kar-wai vedi scheda film
Il caos dei moderni cosmi urbani asiatici, delirio luminoso di scorci e neon metropolitani, i destini abbandonati e miseri affascinanti di anonimi liberi abbattuti persi nel groviglio opaco e sgargiante dell'effimero notturno. Killer Agent Ho Punkie intrecciano misteri atti mancati follie afflizioni di malinconie sangue allegrie in situazioni fugaci rimpiante e strappate-in fondo vissute. Tra interni lividi, strade oscurità multicolori e bagnate il grandangolo plasma visioni e realtà deviate, distanze marcate appiattite, virtuosismi specchi eclettismo espressivo colgono frenesia e labilità d'impressioni e frammenti della percezione moderna, flusso e dispersione di sensazioni azioni sensi senso bagliori e ombre permeanti personaggi e ambienti. La prima parte folgora nello stile spezzato e accalcato tra scarti e ritagli narrativi e visivi, seguono alcune successive lungaggini, come a voler indugiare sulla grama generosità di una felicità sfuggente. Cinema fresco di fiori appassiti, non europeo, attuale, lucido imbrattato, lampante schivo. Audace
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