Regia di Maccio Capatonda vedi scheda film
Voglio andare a vivere ad Acitrullo ed assistere al miracolo di San Ceppato ....
Maccio Capatonda , con la sua consueta scombinata combriccola di personaggi strambi , fa centro anche stavolta . La ricetta è sempre la medesima , dagli esordi in rete alla televisione : un fuoco di fila di umorismo grottesco e surreale , a tratti geniale , pieno di arguti calembour e di gustosi nonsense . Qui si nota uno sforzo produttivo maggiore rispetto al passato , con locations appropriate ed una sceneggiatura meglio strutturata . Certo non mancano battute più scontate ed alcune cadute di tono e soprattutto di ritmo ( specialmente nella seconda parte ) ma nel suo complesso il film risulta più che sufficiente . La vittima della presa in giro di Maccio questa volta è la cosiddetta " televisione del dolore ", ma pure tutte le sue connivenze con le forze dell' ordine ed il disgustoso malcostume del " turismo macabro " . Peccato che il livello del cast sia , come al solito , parecchio scadente, tanto che Sabrina Ferilli , sempre più " zigomosa " , fa un figurone con la sua conduttrice cinica e senza scrupoli . Pure Roberta Mattei , apprezzata ai tempi di " Veloce come il vento " , non mi ha convinto , forse perchè ha l' unico ruolo serio in una pellicola demenziale . Particine per Nino Frassica e Lorenza Guerrieri . Alla fine si merita un 7 - .
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