Regia di Maccio Capatonda vedi scheda film
Buone le idee, scarsa la realizzazione
Una morte accidentale, in un microscopico paesino abbruzzese ,diventa una buona occasione per restituire visibilità e futuro a un luogo atrimenti destinato ad estinguersi, cosi sulla scia di Cogne,Novi ligure ed Avetrana , il sindaco s'inventa un complicato e intricato omicidio, per ridare luce a quel posto, altrimenti dimenticato dagli uomini e da Dio.Utilizza il peggio che offre la nostra società,cioè quella parte corrotta e viziosa, tecnologicamente avanzata, ma socialmente arretrata,formata da giornalisti assetati di pulp, curiosi beceri e morbosi, che provano libidine a fare i selfie nei luoghi dei delitti più violenti,gli operatori della famigerata tv del "dolore" che sfruttano la morbosa e sadica curiosità degli spettatori peggiori,quelli,guardoni e passivi, che si trastullano nel rovistare i dettagli e i retroscena dei delitti peggiori.Ciò detto però, ho la sensazione che tutte queste buone idee e il progetto di denuncia e di satira, restino al palo, non riuscendo a tradursi in un lavoro effettivamente capace di graffiare,che risulta eccessivamente grottesco,inverosimile e con una sceneggiatura claudicante, dialoghi inconsistenti e battute banali.Leggo buone recensioni su questo film, che francamente non riesco a condividere completamente.
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