Regia di Maccio Capatonda vedi scheda film
La satira non è da tutti ne tanto meno per tutti. Maccio Capatonda è sicuramente il personaggio capace di mettere la satira a disposizione della quotidianità; scava nella mente umana, tira fuori dai più profondi anfratti, i comportamenti più vergognosi e li accompagna a quelli che, con ormai involontaria consuetudine, rappresentano la nostra esistenza, il tutto attraverso la nobile arte della parodia con la capacità di non sfociare mai nel ridicolo. La seconda pellicola che lo vede alla regia, ha un tono più contenuto, più sommesso rispetto all'esuberanza della precedente, quasi come se l'intento del regista fosse quello di accertarsi che determinati concetti arrivino concretamente allo spettatore, dandogli il tempo e il modo di riflettere ad ogni scena. L'accoppiata con Ernest Ballerina si rivela vincente ma non necessaria, è evidente che la capacità interpretativa di Maccio la fanno da padrone tanto da indurre a pensare che chiunque avrebbe potuto interpretare il fratello del protagonista senza incidere sullo svolgimento ne' quantomeno sulla piacevolezza della visione. Il fatto che il ritmo sia volutamente (forse) più contenuto, incide sulla concentrazione dello spettatore che, non abituato a ritmi così poco serrati, almeno stando alle aspettative di una pellicola erroneamente considerata una commedia, tende a perdere non poche volte l'attenzione. Consigliato a chi è stufo dei soliti film "alla Checco Zalone" (nessuno me ne voglia) e che ha la voglia di qualcosa dal contenuto più radicato in una profondità pensante più criticamente razionale dell'Io.
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